A dicembre DECINE DI IMPRENDITORI HANNO RIPRESO A GODERSI IL NATALE…ANCHE SE PENSAVANO FOSSE IMPOSSIBILE.
Il mese di dicembre da quando siamo bambini evoca il Natale, la neve, le luci, l’aria magica di festa che circonda noi e i nostri famigliari.
Tavole imbandite, regali da scartare e tanta tanta serenità.
Se hai un impresa a volte il mese di dicembre non offre motivo per essere così sereno e felice.
Le preoccupazioni di questo mese sono tante e potrebbero trasformare la tua voglia di festeggiare alla stregua di un tifoso che ha appena perso la finale di Champion League ai rigori e si sta allontanando dalla stadio con bandiera arrotolata e tifosi avversari alle spalle che esultano ubriachi dalla contentezza.
Proprio la scorsa settimana sono stato chiamato da un nuovo cliente che in maniera URGENTE e molto preoccupata mi chiedeva se possibile incontrarci.
Un’occhiata alla agenda elettronica – che a Dicembre fortunatamente risulta sempre colma d’appuntamenti – e riesco a trovare un buco di martedì verso le 17.
Arrivato il giorno mi reco da loro, mi siedo in sala riunioni e dopo il caffè e le classiche frasi di circostanza, il titolare taglia dritto al punto.
Bene Dott.Tescari, abbiamo bisogno di lei.
In questo momento ci aiuti a trovare una soluzione perché dobbiamo pagare le tredicesime e se non lo facciamo qui in fabbrica scoppia una rivoluzione.
Vi immaginate il Natale di un dipendente che non prende la tredicesima e di un titolare con un minimo di scrupolo perchè non può pagarle?!
Ecco quando succedono queste cose mi sento un po’ come l’agente Cooper delle saga di TWIN PEACKS impegnato nello scoprire chi ha ucciso Laura Palmer.
Se hai la mia età non puoi dimenticare il successo di questa coinvolgente ed angosciante serie televisiva.
L’agente segreto che arriva dallo Stato vicino per scoprire cosa si nasconde dietro i segreti di questa che all’apparenza sembra una tranquilla e felice aziendina.
Proprio come la cittadina montana di Twin Peaks situata nello Stato di Washington, a cinque miglia dal confine tra Stati Uniti e Canada, le cui indagini affidate alla locale polizia e all’agente speciale Dale Cooper dell’FBI permettono di far affiorare il lato oscuro del luogo e dei suoi abitanti.
Davvero al 5 di dicembre si può immaginare che un consulente esterno possa trovare una soluzione per le tredicesime di 25 operai?
Ma poi come scoprire quali sono i lati oscuri che hanno portato a questa situazione di tensione ed emergenza finanziaria?
In questo, come molti casi da affrontati in passato, la cosa più semplice da farsi e’ quella di richiedere nell’immediato un elenco delle spese e degli incassi del mese di DICEMBRE.
Faccio quindi la mia richiesta e la segretaria, dopo una ventina di minuti, si presenta con 3 diversi fogli volanti.
In uno l’elenco davvero drammatico delle spese da affrontare:
- Energia elettrica 7.550 Euro
- Affitto capannone 10.500
- Ricevute bancarie in scadenza fornitori 65.000 Euro (di cui 16000 del mese di novembre)
- Tredicesime 26.000 Euro
- Regali Natale 2.300 Euro
- Acconto Iva del 27 dicembre 7.500
- Consulenze varie 2.350 Euro
- Assegni in uscita 5.500 Euro
Immediatamente chiedo lo stesso elenco spese del mese precedente – il NOVEMBRE NERO – il mese per eccellenza dove tasse e scadenze segnano il viso di chiunque faccia impresa.
Troppe volte avevo infatti visto i conti in rosso di aziende che a fine anno ricercavano un Confidi che li sostenesse per andare avanti…
Qui voglio essere sincero la situazione non era migliore.
Tra dipendenti, acconto Iva, Redditi, Inail, Inps e fornitori il mese di novembre – senza che nessuno se ne accorgesse – aveva prosciugato letteralmente i conti.
A DICEMBRE con l’elenco delle spese che stavamo spuntando eravamo allo stremo ma avevamo da visionare ancora le entrate che FORSE avrebbero reso la la situazione meno grave.
Alla fine – mi raccontava nel frattempo il titolare come per scusarsi – il fatturato a dicembre era sempre stato estremamente positivo.
Volete sapere il valore delle entrate dal 5 di dicembre a fine mese?!
12.000 Euro.
“Non sono previsti ulteriori incassi perché i 2 clienti che ci dovevano pagare hanno chiamato e (recitava la segretaria) :
- il primo cliente che doveva pagarci il 19 ha anticipato la chiusura dell’anno al 15 dicembre e ci pagherà a gennaio
- la REDA Srl nostro cliente storico ci ha scritto che non pagherà questo mese perché ha dei resi da presentare”
In questo breve e semplice racconto di azienda quotidiana si nascondono i 3 MOTIVI per cui l’imprenditore odia il Natale e il mese di dicembre in particolare.
Ora voglio svelarteli indicandoti anche come semplicemente gestirli.
Il PRIMO e’ di facile interpretazione.
Ci sono nel mese di dicembre spese straordinarie di fine anno tra cui le tredicesime che portano i conti a dura prova (già prosciugati in parte dai pagamenti di novembre).
Il SECONDO è una vera e propria TRAPPOLA micidiale.
Spesso il mese di dicembre e’ un mese dove le vendite crescono a dismisura per un discorso legato alla stagionalità dei servizi e prodotti offerti.
Si vende di più tanto per capirci.
Quando crescono le vendite di certo sappiamo che:
- crescono i costi per sostenerle
- crescono i CREDITI VERSO CLIENTI in bilancio
- manca la cosa più IMPORTANTE.
Non ci sono le relative e proporzionali entrate.
Arriveranno certo ma nei nei mesi successivi perché i clienti mi pagano a 30/60/90 giorni.
Ma qual’è il problema che si genera?
Non avendo considerato che le mie linee di credito non prevedevano questo incremento sono già state utilizzate a pieno e si scaricheranno a gennaio.
Le linee in essere a breve termine con le banche non possono essere utilizzate.
Nel nostro caso avevamo fatture da scontare per 65.000 Euro che – non trovando capienza nei fidi che le banche ci concedevano – sarebbero rimaste ferme fino almeno al 10 di gennaio.
La banca dal 10 di gennaio ce le avrebbe anticipate ma non ora…
Per questo i conti sono messi a dura prova durante il mese di dicembre ma manca il TERZO elemento.
I pagamenti che pensavamo arrivassero:
- tardano
- si fanno desiderare
- e alla fine saltano.
Il motivo?
Semplicissimo.
Perché le aziende che ci devono pagare vivono la nostra stessa situazione.
Come noi sono in forte carenza di liquidità.
E quando si è carenti di liquidità e mancano i soldi in azienda la cosa più semplice ed immediata che ci viene da fare è rimandare il pagamento dei fornitori.
Per questo se vai a trovare un imprenditore in azienda, per la consegna delle tue agendine o il panettone con lo spumante, troverai nel titolare sorrisi a denti stretti e poca voglia di ascoltarti.
La notte è insonne e il nostro titolare nel suo letto si rigira su se stesso mentre di giorno lo sguardo è perso nel vuoto.
Le preoccupazioni legate al fatto che:
- mancano i soldi sul cc
- i clienti non pagano
- le banche non ci ascoltano
- i fornitori sono alla porta agguerriti come non mai
HANNO IL SOPRAVVENTO!!!
Che fare?
- Non pagare i fornitori – e farli arrabbiare rischiando di perderli per sempre dopo tutta la fatica fatta per trovarli?
- Non pagare le tredicesime ai dipendenti – e generare un clima invivibile in azienda con la certezza di avere il girono dopo CGIL, CISL, UIL in casa e 15 dipendenti su 20 in mutua?
- Chiedere ai clienti di pagarci in anticipo – con sconti di fine stagione sapendo che non accetteranno e se lo faranno avrò lavorato mesi per nulla?
- Oppure andiamo in banca…
Certo!!!
Andiamo in banca il 15 di dicembre a chiedere un finanziamento per liquidità entro il mese?
Non provateci neanche, non credete a chi ve lo propone dietro lauti compensi e millantate amicizie in banca.
Non è questa la strada (e chi l’ha percorsa lo rimpiange ancora oggi).
“Alessandro ho dato il 6% a quel consulente per un finanziamento di 300.000 Euro” è la frase che mi ricorda che in giro c’e’ gente che con un’operazione guadagna lo stipendio annuo di un operaio. Peccato solo per gli effetti collaterali che seguono dopo…
- Come evitare DUNQUE le preoccupazioni che ti tengono in piedi la notte nel mese di dicembre?
- Come evitare d’incrociare la sera della vigilia – mentre ti spacchi il cervello passeggiando freneticamente in corridoio – Babbo Natale che entrato dal camino della tua abitazione vuole depositare i doni per i tuoi figli sotto l’albero?!
La soluzione c’e’ ed e’ pure gratuita.
Forse proprio perché gratuita molti non la considerano importante.
Si chiama Piano Previsionale di Cassa.
Di cosa parlo?
Un foglio di excel dove costruisco un calendario all’interno del quale inserisco le date NON della competenza delle mie fatture in entrata e uscita ma le date degli EFFETTIVI PAGAMENTI (il giorno che i soldi entrano o escono).
Avrete mai sentito dire che le aziende falliscono per cassa e non per competenza.
Ecco questo è l’esempio più calzante.
Con un P.P.C.
- É possibile prevedere a settembre quelle che saranno le mie tensioni sul cc nel mese di dicembre.
- E’ possibile andare in banca a SETTEMBRE e richiedere un finanziamento liquidità per le necessità finanziarie che ho previsto a dicembre.
- E’ possibile rivedere le proprie linee di credito usando, se abbiamo ad esempio buoni clienti, strumenti finanziari diversi dalle classiche linee.
- E’ possibile evitare di prendere (o perdere) del lavoro definendo meglio e a nostro favore i termini di pagamento.
Questo significa programmare e controllare la propria azienda.
Questo significa SAPER LAVORARE con le banche.
A dicembre, per un motivo o per l’altro, nessuno è disposto ad ascoltarci!!!
Questo significa godersi meritatamente un buon Natale in famiglia senza preoccupazioni (e anche se sei un imprenditore).
Un abbraccio a tutti i lettori del BLOG BILANCIO UTILE e Buone Vacanze.
PS:Noi ci vediamo nel 2017 con nuove idee e contenuti ( www.bilancioutile.com )
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Buon futuro.